domingo, 30 de octubre de 2016

Video Conferencia en el Enuentro Latinoamericano de Pensamiento y cultura latinoamericana octubre 2016

Convegno di pensiero e cultura latinoamericani

“Identidad y Resistencia” - Cremona, 15 e 16 ottobre 2016

Associazione Latinoamericana di Cremona

Conferenza di cultura e pensiero latinoamericani

*Intervento di Luis A. Raffaghelli  (CV finale)

Traduzione di Sofía Morandini Raffaghelli

1.Innanzitutto vorrei mettere in evidenza il livello di sviluppo sociale e la coscienza etica di una società entro le tematiche legate al lavoro umano.

Alcuni dati recenti riguardo ai nostri due paesi si rivelano sicuramente preoccupanti.

In ARGENTINA il Ministero del Lavoro ha sottoscritto nel maggio del 2016 una convenzione assieme all’ Azienda Multinazionale a cui fa capo Mc Donald’s, al fine di incorporare 5000 giovani tra i 18 e i 23 anni, senza la protezione di un contratto di lavoro, per lavorare secondo le norme dell’azienda ad una somma decisamente inferiore rispetto al salario minimo.

L’aspetto più grave è che il Ministero dovrebbe essere l’autorità che controlla la legalità dei contratti collettivi del lavoro nel paese.

In parallelo si assiste a un aumento della disoccupazione, l’economia si adegua alle regole del FMI e si verifica una ripresa del debito estero.

In ITALIA nel 2015 sono emigrati[1] , per mancanza di opportunità, più di CENTOMILA giovani qualificati, di cui 40 MILA avevano tra i 18 e i 34 anni.

Al contempo, PARADOSSALMENTE 150 MILA MIGRANTI in stato di disperazione, che arrivano dal nulla, lottano per entrare in Italia in quello stesso anno, evidenziando le miserie della globalizzazione.

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2.Il Diritto del Lavoro e i Diritti Umani richiedono storicamente un necessario connubio e questo si è visto chiaramente anche nell’esperienza riguardante l’Argentina, esperienza che motiva il mio intervento.

Il Diritto Sociale e il Diritto Internazionale dei Diritti Umani sono reciprocamente tributari.

Il Trattato di Versailles del 1919 contiene al capitolo XIII un messaggio di speranza: “(…) La Società delle Nazioni ha per iscopo di stabilire la pace universale e che questa pace non può essere fondata che sulla base della giustizia sociale”.[2] 

Così si instaurava un intenso legame tra il Diritto Sociale e il Diritto Internazionale dei Diritti Umani.

A seguito della Seconda Guerra Mondiale, con la firma nel 1948 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, questi ultimi diventano le fondamenta su cui ricostruire l’Europa, in particolare sulla base del principio del lavoro in condizioni dignitose.

Nell’articolo 1 della Costituzione italiana del 1947 si è stabilito come principio fondamentale che “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.

Per quanto riguarda l’Argentina, non molto tempo fa, la popolazione ha subito una gravissima violazione dei suoi diritti umani, resa evidente nell’ambito del lavoro con la privazione della libertà, la tortura e la scomparsa di milioni di attivisti politici e sociali.

Per sconfiggere l’impunità, si è percorso un lungo cammino che ha portato in un primo momento a processare e condannare le alte gerarchie militari, dirette responsabili del genocidio commesso nel periodo dal 1976 al 1983.

Successivamente, vi è stata la necessità di procedere con leggi di impunità per processare tutti gli esecutori di quel massacro.

Prima sono stati chiamati testimoni ai diversi processi al fine di scoprire la verità sull’accaduto e più tardi, grazie anche al grande contributo dato dai giovani e dai settori coinvolti in quella causa, si è arrivati al processo totale riguardante i casi di scomparsa, detenzione, sequestro di bambini nati in prigionia e stupro di prigioniere politiche.

Questi processi sono peraltro animati dall’esempio di lotta delle Madri e Nonne di Plaza de Mayo, modelli etici della società argentina.

Oggi vi è un dibattito sulla complicità civile senza cui non sarebbero state possibili l’installazione e la permanenza di quella dittatura militare, e in particolare il settore imprenditoriale[3]  che ha favorito la persecuzione degli attivisti sindacali, come si può notare nelle grandi imprese quali Mercedes Benz, Ford, Techint, Siderca, Loma Negra-Fortabat, Ingenio Ledesma de Jujuy, importanti mezzi di comunicazione e altri ancora.

Si tratta della maturità raggiunta dalla nostra società, maturità acquisita innanzitutto a partire dalla scoperta della verità e in un secondo momento attraverso la giustizia, in un lungo percorso che parte dal recupero della democrazia nel 1983 fino ai giorni nostri.

3. Per raggiungere questo traguardo era necessario superare ostacoli legali e uno di questi riguardava l’imprescrittibilità delle azioni civili vincolate ai crimini di lesa umanità, giacché è indiscutibile che le azioni penali abbiano quel carattere.

Pertanto, se si applicavano le disposizioni civili comuni, il tempo trascorso dagli avvenimenti fino all’inoltro delle cause, veniva cancellata la responsabilità civile degli autori, compartecipi e complici dei crimini.

Nell’anno 2014, a seguito di un lungo dibattito, si sanziona un nuovo Codice Civile e Commerciale della Nazione, che sostiene l’imprescrittibilità dell’azione civile per il reclamo dei danni subiti dalle vittime dei crimini di lesa umanità nell’articolo 2561, 3° paragrafo.

Tanto per la sua origine, quanto per il suo contenuto, ha il valore di portare a un consolidamento dello Stato sociale e democratico di Diritto in Argentina.

Sottoscrive inoltre, come fonte esplicita di diritto, la Costituzione Nazionale e i Trattati dei Diritti Umani, regolamentando l’avanzamento interpretativo realizzato dalla giurisprudenza a partire dal 2004, principalmente in materia di diritti sociali.

Si tratta allora di un riscatto che il nuovo Codice unificatore inquadra nell’espansione dei diritti economici, sociali e culturali, espansione evidenziata negli anni immediatamente successivi alla sanzione del Codice, che ha così permesso di ampliare i limiti argomentativi e al giudice di avere nuove regole ermeneutiche per decidere ragionevolmente, pena l’arbitrarietà, dequalificante per la sua sentenza.

La norma che stabilisce l’imprescrittibilità delle azioni civili derivanti da crimini di lesa umanità ha un’incredibile rilevanza poiché costituisce un grande contributo per il rispetto dei diritti umani.

Ratifica gli avanzamenti in materia di diritti umani in Argentina e non ammette marcia indietro.

Grande importanza ha avuto anche l’incorporazione, attraverso la riforma del 1994, dei Trattati Internazionali alla Costituzione Nazionale, sulla seguente materia:

DUE DICHIARAZIONI

   Americana dei Diritti e dei Doveri dell’Uomo.
   Universale dei Diritti Umani

DUE PATTI

   Internazionale dei Diritti Economici, Sociali e Culturali.
   Internazionale dei Diritti Civili e Politici e il suo Protocollo Opzionale.

SEI CONVENZIONI

   Americana sui Diritti Umani.
   Per la Prevenzione e repressione del Crimine di Genocidio.
   Sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale.
   Sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna.
   Sui diritti dei bambini.
   Contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli.

4. Operato della Giurisprudenza.

Abbiamo assistito a un’evoluzione nelle sentenze giudiziarie con casi esemplari, che hanno dimostrato l’inscindibile legame tra il Diritto del Lavoro e il Diritto Internazionale dei Diritti Umani.

Per questo è stato molto importante l’operato della Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDU) nei casi esemplari in cui è stata condannata la violazione di tali diritti da parte delle dittature del continente, come per esempio:


“Condición Jurídica y derechos de los migrantes indocumentados” Opinión Consultiva OC-18/03   -  2003.

“Niños de la calle, “Villagrán Morales y otros vs.[4]  Guatemala” 1999

Almonacid Arellano y Otros vs.[5]  Chile”  2004

“Huilca Tecse vs[6] . Perú, 2005.

Masacre de Pueblo Bello vs.[7]  Colombia”  2006

“Gelman Juan vs.[8]  Uruguay”  2011.

 “Barrios Altos vs.[9]  Perú”  2011.

Anche la nostra Corte Suprema della Giustizia della Nazione ha contribuito nel dichiarare incostituzionali le leggi dell’obbedienza dovuta e del punto finale, e il decreto dell’indulto dei capi militari in casi rilevanti come:

•           “Arancibia Clavel, Enrique Lautaro s/ homicidio calificado y asociación ilícita y otros” 2004


•           “Simón Julio Héctor y Otros”. 2005

•           “Larrabeiti Yañez, Anatole  c/ Estado Nacional”  2007

•           Mazzeo Julio Lilo y otros. 2007

•           Videla Jorge Rafael y Massera Emilio Eduardo 2010


Il Tribunale Nazionale di Seconda Istanza (sezione lavoro) nella Sala che ha integrato, ha dato il suo contributo in due famosi casi di sequestro di delegati del personale, al sospendere i termini di prescrizione:

   “Conti Juan C. c/ Ford Motor Argentina SA”  e “Amoroso Juan C.  c/ Ford Motors Argentina SA“  entrambi del 1987

Recentemente nel caso “INGEGNIEROS María Gimena c/ TECHINT” a causa della scomparsa di un attivista sindacale, è stata rifiutata l’eccezione di prescrizione.

Per questo, riprendendo norme internazionali, si è affermato che le imprese transnazionali e altre imprese commerciali, i loro dirigenti, inclusi gli amministratori, membri del Consiglio di Amministrazione o capi, altri amministratori esecutivi e le persone che vi lavorano hanno, tra l’altro,  obblighi e responsabilità in materia di diritti umani (Preambolo delle “Norme sulle Responsabilità delle Imprese Transnazionali e altre Imprese Commerciali in materia di Diritti Umani”, Commissione per i Diritti Umani, del Consiglio Economico e Sociale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite <ECOSOC>).

Tale argomentazione si fonda sul principio “pro homine”[10]  che impegna ermeneuticamente il giudice.

Nei casi di risarcimento dei danni derivati dai crimini di lesa umanità sono in gioco diritti fondamentali della vittima e, in particolare degli aventi diritto, sanciti per tutelare interessi e valori che esulano dalla sfera patrimoniale di questi ultimi.

I crimini di lesa umanità hanno portato inesorabilmente a interpretare il diritto attraverso una visione basata sui diritti umani.

Da quel momento sono nati i grandi strumenti giuridici dell’umanità, prima nel diritto internazionale consuetudinario, lo “ius cogens”, plasmato successivamente nei Trattati e Convenzioni a partire dai conflitti bellici mondiali.

Le sentenze citate hanno portato alla luce un’evidente testimonianza della ridefinizione del ruolo del Giudice nello Stato costituzionale del Diritto: un giudice attivo ed impegnato nei diritti umani.

Molti sono i timori sul futuro che possono essere dissolti solamente grazie alla consolidazione della dimensione sostanziale del sistema democratico, come afferma l’egregio Professore fiorentino Luigi Ferrajoli: “la tutela e l’effettività dei principi e dei diritti fondamentali”.

Per questo è necessario inoltre rivalutare il significato del contratto sociale internazionale, avanzando dallo status dei diritti del cittadino al rispetto incondizionato di quelli della persona: la legge del più debole.

Mille grazie per la Vs attenzione.

Luis Raffaghelli

Buenos Aires, 11 ottobre 2016.

 CV abbreviato di Luis RAFFAGHELLI

Laureato in Giurisprudenza all’Università Nazionale di La Plata, Provincia di Buenos Aires negli anni settanta.

Attualmente riveste il ruolo di Giudice ordinario del Tribunale Nazionale di Seconda Istanza (sezione lavoro) con sede nella Città Autonoma di Buenos Aires, Repubblica Argentina.

Ha esercitato la professione di avvocato del lavoro in tutto il paese fino all’anno 2000.

è stato membro dell’Associazione degli ex detenuti-scomparsi per ragioni politiche.

è stato nominato Giudice del Lavoro tramite concorso pubblico nella Provincia di Buenos Aires nel dicembre del 2000.

Nel febbraio del 2011 ha iniziato a ricoprire la sua attuale carica, assegnatagli per pubblico concorso.

Ha conseguito un Master in Scienze Sociali del Lavoro - UBA con tesi sulla precarietà del lavoro nei processi del lavoro.

Specializzazione in Costituzionalismo dello Stato Sociale e democratico di Diritto-Toledo, Spagna, 2006.

Professore ordinario della Scuola di Giustizia della Nazione e docente in Diritto Collettivo del Lavoro nel corso di laurea “Relazioni del Lavoro” all’Università di Buenos Aires.

Relatore abituale in giornate nazionali e della regione.

Pubblicista di lavori, articoli e libri specializzati in materia.

Cofondatore dell’Associazione Latinoamericana di Giudici del Lavoro, Basilia 2005.

Luisraffaghelli.blogspot.comDiritti Umani del Lavoro e della Giustiziamailto:luisraffaghelli@gmail.com










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lunes, 17 de octubre de 2016

Jornadas sobre Cultura y Pensamiento Latinoamericano en CREMONA Italia

CONVEGNO DI PENSIERO E CULTURA LATINOAMERICANA
IDENTITÁ E RESISTENZA

Associazione Latinoamericana di Cremona

Conferencia de Cultura y Pensamiento Latinoamericano "Identidad y Resistencia"

* Exposición de Luis A. Raffaghelli  (video conferencia)

1.  Preliminarmente diré que, según como se resuelvan los temas vinculados con el trabajo humano, quedará en evidencia el nivel de desarrollo social y la conciencia ética de una sociedad.
Hay algunos datos recientes de nuestros dos países, que son ciertamente preocupantes.
En ARGENTINA  el Ministerio de Trabajo ha celebrado en mayo de 2016, un convenio con la Empresa Multinacional que opera  Mc Donald para incorporar 5000 jóvenes de 18/23 años, sin la protección del contrato de trabajo,  para laborar  según las pautas de la empresa por una suma muy por debajo del salario mínimo.
Y lo grave es que ese Ministerio,  es la autoridad obligada a  controlar la legalidad de los convenios laborales en el país.
Paralelamente se produjeron despidos masivos, con caída del empleo, redistribución regresiva del ingreso, ajuste de la economía según las recetas del FMI y se reanudó el endeudamiento externo.
En ITALIA durante 2015, se han ex - patriado más de CIEN MIL jóvenes calificados,  por falta de oportunidades, de los cuales 40 MIL tenían entre 18 y 34 años.
Y PARADOJICAMENTE 150 MIL MIGRANTES en estado de desesperación y desde la nada, pugnan por entrar a Italia en ese mismo año, demostrando las miserias de la globalización.
Dejo estos dos datos como disparadores para el debate.
***
2.  El Derecho del Trabajo y los Derechos humanos, requieren históricamente una necesaria conjunción y eso se ha visto también con claridad en la experiencia Argentina, motivo de mi exposición.
El Derecho Social y el Derecho Internacional de los Derechos Humanos son recíprocamente tributarios.
El Tratado de Versalles, de 1919 dejó en su Cap.XIII, un esperanzador mensaje:…” la Sociedad de las Naciones tiene por objeto establecer la paz universal, y que tal paz no puede ser fundada sino sobre la base de la justicia social”.
Se conectaba intensamente de esa manera, el Derecho Social con el Derecho Internacional de los Derechos Humanos.
Luego de la segunda guerra, al firmarse en 1948, la Declaración Universal de los Derechos Humanos, éstos fueron el  soporte para la reconstrucción de Europa, sobre la base del trabajo en condiciones dignas.
En el art.1 de la Constitución Italiana de 1947 se estableció  como principio fundamental que…Italia es una república democrática fundada en el trabajo.
Por nuestra parte y no hace tanto tiempo, la población Argentina sufrió la gravísima violación de sus derechos humanos, lo que se hizo patente en el ámbito del trabajo con la privación de la libertad, tortura y desaparición de miles de activistas políticos y sociales.
Para vencer la impunidad, hubo un duro recorrido, que implicó inicialmente juzgar y condenar a la cúpula militar, responsable directa del genocidio producido en el periodo 1976/1983.
Pero luego, hubo que avanzar sobre leyes de impunidad para juzgar a todos los ejecutores de aquella masacre.
Primero estuvieron los juicios testimoniales para averiguar la verdad de lo ocurrido y luego, con gran aporte de los jóvenes y los sectores comprometidos con esa causa,  se avanzó hacia el juzgamiento total sobre las desapariciones, detenciones, secuestros de bebes nacidos en cautiverio y violaciones de detenidas políticas.
En ésta gesta se destaca el ejemplo de lucha de las Madres y Abuelas de Plaza de Mayo, estandartes éticos de la sociedad Argentina.
Hoy se debate la complicidad civil sin la cual no hubiera sido posible la instalación y permanencia de aquella dictadura militar, y sobre todo la empresarial que implicó la persecución de los activistas sindicales, evidenciada en grandes empresas como Mercedes Benz, Ford, Techint, Siderca, Loma Negra-Fortabat, Ingenio Ledesma de Jujuy, importantes medios de prensa y otras.
Se trata de la maduración alcanzada por nuestra sociedad, primero para saber la verdad y luego para alcanzar la justicia, en un largo recorrido desde la recuperación de la democracia en 1983 hasta nuestros días.
3.  Para ello, había vallas legales que sortear y una de ellas era el de la imprescriptibilidad de las acciones civiles vinculadas a delitos de lesa humanidad, ya que no es discutible que las acciones penales tienen ese carácter.
Ello por cuanto, si se aplicaban las disposiciones civiles comunes, el tiempo transcurrido desde los hechos hasta la tramitación de las causas, borraba la responsabilidad civil de los autores, copartícipes y cómplices de los delitos.
En el año 2014, luego de amplio debate, se sanciona un nuevo Código Civil y Comercial de la Nación, que consagra la imprescriptibilidad de la acción civil para el reclamo de los daños sufridos por las víctimas de delitos de lesa humanidad en su art.2561-3er.párrafo.
Tanto por su origen, como por su contenido, significa un aporte a la consolidación del Estado social y democrático de Derecho en Argentina.
Consagra además, como fuente expresa de derecho a la Constitución Nacional y los Tratados de Derechos Humanos, normativizando el avance interpretativo realizado por la jurisprudencia a partir del año 2004, principalmente en materia de derechos sociales.
Rescato entonces, que el nuevo Código unificador, se enmarca en la expansión de los derechos económicos, sociales y culturales, evidenciada en los años inmediatos a su sanción, permitiendo  ampliar los límites argumentativos y al juez contar con nuevas reglas hermenéuticas para decidir razonablemente, so pena de incurrir en arbitrariedad, descalificatoria de su pronunciamiento.
La norma que establece la imprescriptibilidad de las acciones civiles derivadas de delitos de lesa humanidad es de extraordinaria relevancia, constituyendo un gran aporte para el respeto de los derechos humanos.  
Ratifica los avances en materia de derechos humanos en  Argentina y no admite marcha atrás.
Ha sido de gran importancia también la incorporación por la reforma de 1994,  a la Constitución Nacional, de los Tratados Internacionales en la materia:
DOS DECLARACIONES
                 Americana de los Derechos y Deberes del Hombre.
                 Universal de Derechos Humanos.
DOS PACTOS
                 Internacional de Derechos Económicos, Sociales y Culturales.
                 Internacional de Derechos Civiles y Políticos y su Protocolo Facultativo.
SEIS CONVENCIONES
                 Americana sobre Derechos Humanos.
                 Para la Prevención y sanción del Delito de Genocidio.
                 Sobre la eliminación de todas las formas de discriminación racial.
                 Sobre la eliminación de todas las formas de discriminación contra la mujer.
                 Sobre los derechos del niño.
                 Contra la tortura y otros delitos infamantes.
4.  Labor de la  JURISPRUDENCIA.
Hubo una evolución en los pronunciamientos judiciales con fallos señeros,  demostrando la inescindible conexión entre el Derecho del Trabajo y el Derecho Internacional de los Derechos Humanos.
Para ello ha sido muy importante la labor de la Corte Interamericana de Derechos Humanos (CIDH) en fallos señeros en los que condenó la violación de tales derechos por las dictaduras del continente como:
“Condición Jurídica y derechos de los migrantes indocumentados” Opinión Consultiva OC-18/03   -  2003.
“Niños de la calle, “Villagrán Morales y otros vs. Guatemala” 1999
Almonacid Arellano y Otros vs. Chile”  2004
“Huilca Tecse vs. Perú, 2005.
“Masacre de Pueblo Bello vs. Colombia”  2006
“Gelman Juan vs. Uruguay”  2011.
 “Barrios Altos vs. Perú”  2011.
También nuestra Corte Suprema de Justicia de la Nación efectuó su aporte, al declarar inconstitucionales las leyes de obediencia debida y punto final y el decreto de indulto de los jefes militares en casos relevantes como:                                                     
•         “Arancibia Clavel, Enrique Lautaro s/ homicidio calificado y asociación ilícita y otros” 2004
•         “Simón Julio Héctor y Otros”. 2005
•         “Larrabeiti Yañez, Anatole  c/ Estado Nacional”  2007
•         Mazzeo Julio Lilo y otros. 2007
•         Videla Jorge Rafael y Massera Emilio Eduardo 2010
La Cámara Nacional de Apelaciones del Trabajo en la Sala que integro hizo su contribución en dos casos famosos de secuestros de delegados del personal, al suspender el plazo de la prescripción:
• “Conti Juan C. c/ Ford Motor Argentina SA”  y “Amoroso Juan C.  c/ Ford Motors Argentina SA“  ambos de 1987
Y recientemente en el caso “INGEGNIEROS María Gimena c/ TECHINT” por la desaparición de un activista sindical,  rechazó la excepción de prescripción.
Para ello apelando a normas internacionales se expresó que las empresas transnacionales y otras empresas comerciales, sus directivos, incluidos los administradores, miembros del Consejo de Administración o directores y otros ejecutivos y las personas que trabajan para ellas tienen, entre otras cosas, obligaciones y responsabilidades en la esfera de los derechos humanos  (Preámbulo de las “Normas sobre las Responsabilidades de las Empresas Transnacionales y otras Empresas Comerciales en la Esfera de los Derechos Humanos”, Comisión de Derechos Humanos, del Consejo Económico y Social de la Organización de las Naciones Unidas).
El gran basamento de ésta argumentación se encuentra en el principio “pro homine” que obliga hermenéuticamente al juez.
En los casos de reparación de daños derivados de delitos de lesa humanidad están en juego derechos fundamentales de la víctima y, en su caso de sus derechohabientes, consagrados para tutelar intereses y valores que exceden la esfera patrimonial de aquéllos.
Los delitos de lesa humanidad obligaron inexorablemente a interpretar el derecho con una visión asentada en los derechos humanos.
Y desde allí nacieron los grandes instrumentos jurídicos de la humanidad, primero en el derecho internacional consuetudinario, el “ius cogens”, plasmado luego en los Tratados y Convenciones a partir de los conflictos bélicos mundiales.
Los pronunciamientos que se han citado, implicaron un claro testimonio de la redefinición del papel del Juez en el Estado constitucional de Derecho: un juez activo y comprometido con los derechos humanos.
Los temores sobre el futuro que desde cualquier mirada puedan tenerse, solo pueden disiparse con la consolidación de la dimensión sustancial del sistema democrático al decir del gran Profesor florentino Luigi Ferrajolila tutela y efectividad de los principios y derechos fundamentales.
Y para ello también es necesario resignificar el contrato social internacional, avanzando del status de los derechos del ciudadano al respeto irrestricto de los de la persona: la ley del más débil.
“Vivere senza paura é il destino del´uomo
Massimo Dursi
(Cuentos de Bertoldo)

Luis Raffaghelli

Cremona, Italia, 14 de octubre de 2016.